L'evoluzione nel tempo del nuovo ordine mondiale

Conferenza del giornalista Amodeo al convegno "Scienza e (in)coscienza", a Lignano Sabbiadoro il 18 settembre 2021

Milano, 17 aprile 2021 Piazza Duomo

Nuove regole in arrivo per i social media...

Un esempio da seguire anche per l'Italia. La Florida sta studiando le regole da imporre ai social media per tutelare gli utenti. Video dalla Florida del giornalista italiano Roberto Mazzoni

3-2-2021 La Florida pronta a silurare Big Tech –

https://mazzoninews.com/2021/02/05/la-florida-pronta-a-silurare-big-tech-mn-88/

Covid-19, il Dottor Mariano Amici presenta ricorso al Tar contro DPCM: “Non protegge la salute e uccide l’economia”

Dottor Mariano Amici “Le misure introdotte con il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio sono sproporzionate rispetto all’attuale situazione sanitaria ma soprattutto nocive: anziché salvaguardarla, rischiano di danneggiare la salute dei cittadini e soprattutto creano da subito pesanti danni all’economia nazionale con ripercussioni inevitabili anche per la spesa pubblica”

Con queste motivazioni Mariano Amici, medico di base presso l’Asl Roma 6 e già autore del ricorso che nel Lazio ha recentemente annullato l’obbligo di vaccinazione antinfluenzale introdotto dalla Regione, ha presentato ricorso al Tar contro l’ultimo DPCM che ha introdotto in tutta Italia nuove restrizioni per cittadini e imprese: nel documento il professionista, citando le statistiche ufficiali e un’ampia documentazione scientifica, spiega come “la portata dell’emergenza sanitaria sia stata ampiamente sovrastimata, o comunque non correttamente valutata, perché basata su dati inattendibili e non verificati” e come i provvedimenti in vigore “non siano scientificamente giustificati”.

Nel ricorso contro il DPCM il medico – perizie alla mano – evidenzia come i dati relativi ai contagiati e alle vittime non siano attendibili perché i tamponi utilizzati sono “scientificamente non affidabili e non diagnostici” e come, inoltre, le statistiche siano di fatto viziate da “errate modalità di refertazione introdotte con un’apposita circolare amministrativa” che ha portato a sovrastimare il quadro sanitario nazionale:

Fermo restando che è innegabile che esista il Covid – dichiara il dottor Mariano Amici –l’odierna normativa emergenziale, così come la stessa dichiarazione dello stato di emergenza, si fondano su statistiche errate che stanno aumentando la percezione di gravità di una malattia che, nella realtà, è pari a molte altre malattie già esistenti o esistite per cui non sono state messe in campo le misure emergenziali oggi azionate: prima di adottare le misure introdotte, al contrario, il Governo dovrebbe verificare e analizzare nel dettaglio ogni diagnosi, verificando la reale incidenza del virus sulle condizioni di salute degli ammalati e dei deceduti”.

Per il medico autore del ricorso al Tar, dunque, oltre a non essere giustificate le misure introdotte dall’ultimo DPCM sono addirittura potenzialmente nocive per la salute pubblica e sicuramente dannose per l’economia:

“Questi provvedimenti – continua il dottor Mariano Amici – stanno danneggiando irrimediabilmente la vita di relazione di tutti i cittadini, la salute degli stessi in ragione delle evidenti ripercussioni di natura personale e psicologica e senza dimenticare che lo stesso CTS ha recentemente ammesso che anche i giovani sono irrimediabilmente colpiti”.

“Ma limitazioni e restrizioni stanno minando anche l’economia di ogni singolo cittadino, con gravissime ripercussioni per le attività commerciali e imprenditoriali e, in ultima istanza, con pesanti conseguenze per l’economia nazionale e lo stato di salute dei conti pubblici: perché i cittadini non possono circolare liberamente e perché le attività non possono restare aperte se rispettano i protocolli di sicurezza già introdotti dal Governo nelle ultime settimane oltre a ogni altra misura che venisse ritenuta scientificamente valida e utile?”.

Pubblicato da ITALIA SERA il 09-11-2020

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Mascherine all’aperto: siamo stretti tra idioti e mascalzoni

Leggo di sfuggita da alcuni titoli che qualche genio sta implementando l’obbligo di mascherine all’aperto. Non leggo oltre i titoli perché non ho il tempo e men che meno la voglia di leggere le sesquipedali bugie che ci vengono raccontate da mesi da ogni organo d’informazione. Per la stessa ragione non ascolto più alcun telegiornale. Come faccio a dire che sono bugie? Perché se una affermazione non è logica, allora essa non è vera.

Per esempio, dire che il lockdown ha salvato migliaia di vite è certamente falso. Nessun dubbio su questo. Perché, al momento in cui scrivo, i morti per Covid per milione d’abitanti sono stati 595 in Italia e 583 in Svezia. Ma in Svezia non v’è stato alcun lockdown. Ergo il lockdown italiano non ha salvato nessuno. Neanche uno. Naturalmente in senso statistico, ma è una finezza complicata da spiegare, soprattutto ai trinariciuti, che inalano qualunque idiozia senza sentirsi turbati.

Violenza di Stato - Veniamo alla prepotenza di tutte le prepotenze, degna solo dei più fascisti dei regimi: obbligare tutti a indossare la mascherina anche all’aperto. Posso capire l’obbligo, anch’esso prepotente, al chiuso. Basta dire ai responsabili di ogni luogo chiuso (cinema, negozio, etc.): se qualcuno si contagia, tu sei responsabile. Va da sé che costui dirà: se vuoi entrare a casa mia, devi indossare la mascherina. Ma all’aperto?

All’aperto è una violenza di Stato, di regime, del tizio che, appena eletto, incapace di far qualcosa di sensato, ne fa tante di insensate, giusto per far vedere che fa qualcosa. Penso, ad esempio, al Presidente della Regione Marche che, appena eletto e strappato la Regione ai sinistri incapaci, si sta dimostrando ancora più incapace, visto che il suo primo provvedimento – il primo! – sembra sia stato l’imporre le mascherine all’aperto a quelli che, evidentemente, ritiene propri sudditi. Un genio. Forse vuole emulare quella macchietta del collega campàno: ogni area politica ha il suo genio. La motivazione? Per frenare la pandemia. Con questa motivazione avrebbe potuto prendere qualunque altra misura. Che so, la danza purificatrice, il saluto romano, l’inchino, la recitazione di una filastrocca. Fate voi. Perché se uno è positivo, viene messo in quarantena e se non lo è non può contagiare. O no? O no? No, dice il genio, perché nel dubbio.

Peccato che se tu hai dubbi, non puoi rompere i santissimi a me. Tu prima stabilisci se sono o no positivo, e poi o mi metti in quarantena o mi dici che posso circolare ma solo con la mascherina, pena l’impiccagione, se vuoi. Sennò la misura preventiva sarebbe applicabile in infinite altre circostanze, a cominciare con tutte le malattie contagiose. Oppure: sei un ladro o un assassino? Non lo so, ma nel dubbio ti metto in galera. Colpirne cento per proteggersi da uno C’è da dire che dai tamponi quotidiani eseguiti nell’ultimo mesi possiamo stimare che l’1-2% della popolazione sembra essere positivo. Obbligare 100 ad una insana respirazione perché 1 o 2 sarebbero positivi non rammenta neanche quella di colpirne uno per educarne cento, visto che qui si tratta di colpirne cento per proteggersi da uno.

Ancora: se fosse vero che avere tutti la mascherina per strada inibisce la diffusione del contagio, allora a maggior ragione, quando al chiuso, per nessuna ragione bisogna togliersi la museruola. Nessuna ragione. Ergo, obbligare alla mascherina quando per strada, implica la chiusura di tutti i locali chiusi ove sarebbe necessario togliersela, cioè ristoranti e bar. Finché i geni come quello di Ancona non dispongono la chiusura di tutti i ristoranti e di tutti i bar, la loro draconiana misura della strada è illogica e quindi falsa e bugiarda.

Credo che stiamo vivendo in una morsa stretta, da un lato, da idioti, e dall’altro da mascalzoni che vogliono toglierci il piacere di vivere nel mondo. Perché di questo si tratta quando si sta all’aperto. Vogliono schiacciarci come topi infetti, annientare la nostra umanità inibendo fin le più semplici e innocue delle azioni: la passeggiata all’aria aperta. Avremo la forza di ribellarci a tanto sopruso?

Franco Battaglia, 6 ottobre 2020